Santoreggia annua – come piantare, coltivare e raccogliere
La santoreggia annua (Satureja hortensis) è una pianta annuale della famiglia delle Lamiaceae, originaria dell’Europa meridionale. Conosciuto fin dall’antichità, oggi la santoreggia si trova nella flora spontanea dell’Europa e del Nord America.
Uso
La santoreggia è usata sia come pianta speziata che come pianta aromatica e medicinale.
Per il gradevole gusto e l’aroma del cibo, si utilizzano foglie e germogli di santoreggia giovane (freschi e secchi) per preparare zuppe, insalate, piatti di carne, pesce, funghi, frittate, marinate, salse di pomodoro, conserve di carne e verdure o sottaceti. I frutti sono usati anche per insaporire vari cibi in inverno.
Perché la santoreggia ha azione battericida, spasmolitica, diuretica, astringente, cicatrizzante, sudorazione, e molto più utilizzata come pianta medicinale.
Caratteristiche botaniche
La santoreggia è una pianta erbacea annuale che cresce come un arbusto, alto fino a 40-50 cm. Ha foglie picciolate sessili o corte e fiori piccoli, profumati, viola chiaro o rosa.
Requisiti ecologici
La santoreggia ha requisiti moderati per i fattori ambientali e può crescere in condizioni più difficili. È una pianta che ama la luce e garantisce rese elevate, con un alto contenuto di oli essenziali, se coltivata in luoghi ben esposti al sole. Predilige terreni ricchi di humus, privi di erbe infestanti, ben forniti di acqua, con pH 6-7,5. In condizioni di siccità, le colture vengono irrigate.
Coltivazione
La santoreggia può essere coltivata seminando direttamente in campo o mediante piantine. Di solito viene coltivato in combinazione con altre colture o meno spesso in coltura pura.
Nella preparazione del terreno possono essere applicati fertilizzanti organici o chimici, di tipo bilanciato NPK.
La semina diretta in campo si effettua all’inizio di aprile (quando il terreno ha una temperatura di 5-6º C), ad una profondità di 1,5-2 cm. Il terreno è ben coltivato per favorire una germinazione uniforme.
In caso di produzione di piantine, si semina in piantine fredde o solarium non riscaldati a fine marzo, utilizzando 3-5 g di seme per m². In condizioni favorevoli, l’emergenza avviene in 8-14 giorni dopo la semina. Il lavoro di cura applicato alle piantine e il solito. La pianta viene trapiantata direttamente nel luogo di coltivazione.
La coltivazione della piantina in campo viene effettuata a maggio, ad una distanza tra le file di 15-20 cm, e tra le piantine per fila vengono lasciati 18-19 cm. Per l’irrigazione delle colture, si consiglia di installare sistemi di irrigazione a goccia prima di piantare le piantine.
Cura
Il raccolto viene mantenuto pulito dalle erbe infestanti mediante diserbo meccanico a intervalli tra le file. Le colture di santoreggia possono essere invase da cuscuta, per questo motivo si consiglia di utilizzare semi certificati, puri e di distruggere i focolari falciando e bruciando.
Per le colture ottenute con la semina direttamente in campo, quando le piantine hanno 4-5 paia di foglie, si procede al diradamento, lasciando tra loro circa 18-19 cm.
Per mantenere l’umidità nel terreno, l’irrigazione viene applicata durante la stagione di crescita. Se necessario, vengono effettuati trattamenti per combattere malattie e parassiti.
Malattie e parassiti
La santoreggia è raramente attaccata da malattie e parassiti, ma si possono vedere afidi sulle giovani crescite della pianta. Se si osservano sintomi, si applicano prodotti approvati.
Raccolta e conservazione
Il momento migliore per raccogliere è quando le piante iniziano a fiorire. Le cime dei germogli o delle foglie vengono raccolte e utilizzate fresche o essiccate in luoghi ben ventilati per un uso successivo. La raccolta può essere effettuata anche tagliando le piante alla base ed essiccando tal quali in locali ben ventilati.
Per ottenere semi, a questo scopo vengono coltivate alcune piante. Dopo che i frutti si sono formati sulle piante e la loro maturazione, le piante vengono raccolte ed essiccate, i semi vengono successivamente estratti.