Barbaforte, informazioni sulla gestione delle coltivazioni

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Il barbaforte (Armoracia rusticana) è una specie appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, essendo originaria della parte sud-orientale dell’Europa. E coltivata fin dall’epoca romana ed era considerata una pianta medicinale. Le piante di barbaforte sono comuni anche negli orti delle zone rurali. Viene coltivato per le radici sviluppate, è più spesso usato come spezia perché hanno un sapore piccante.

Particolarità biologiche

È una pianta erbacea perenne e forma organi sotterranei ben sviluppati. Le radici hanno un diametro di 3-4 cm e sono di colore giallastro all’esterno e bianco all’interno. L’apparato radicale può penetrare nel terreno fino a una profondità di 60-70 cm. Sulle radici sono presenti numerose gemme dormienti, che consentono la propagazione vegetativa. Inoltre, la dimensione delle radici varia a seconda dell’età della materiale di propagazione. 

Le foglie sono grandi, allungate, con un lungo picciolo e margine leggermente seghettato. L’apparato fogliare di una pianta matura è costituito da 50-60 foglie disposte a rosetta. Gli steli fioriti delle piante hanno caratteristiche specifiche della famiglia delle Crucifere. Sono lunghe 80-150 cm, tubolari, e portano piccoli fiori bianchi, riuniti in infiorescenze racemose. La fioritura avviene tra maggio e agosto e l’impollinazione è assicurata dagli insetti. I frutti sono silicei, contenenti semi. Il più delle volte i semi sono sterili. 

Esigenze climatiche e del suolo

Il barbaforte ha basse esigenze di fattori di vegetazione. Le temperature invernali negative non sono un problema, la pianta resiste a temperature di -20 gradi Celsius nel terreno. Non richiede molta luce e può essere coltivata in zone ombreggiate. Grazie all’apparato radicale ben sviluppato, la pianta può utilizzare l’acqua proveniente da strati profondi del suolo. Va ricordato che in condizioni di siccità le radici avvizziscono eccessivamente, lignificano e perdono il loro valore commerciale. Il barbaforte non tollera l’umidità in eccesso che può causare il marciume radicale. Predilige terreni di medio impasto, ricchi di humus, concimati con letame, e con un profilo ben sviluppato.

COLTIVAZIONE

Rotazione delle colture

Evitare terreni compatti, acidi e acque sotterranee poco profonde. Il terreno deve essere ben preparato e livellato per evitare situazioni in cui l’acqua ristagna sulla superficie del suolo. Buoni risultati si ottengono dopo pomodori, melanzane, peperoni, zucchine, piselli, fagioli. Il barbaforte può tornare nella stessa terra dopo 4 o 5 anni. 

Preparazione del terreno

Questa operazione inizia in autunno con il lavoro di livellamento e di inglobamento o distruzione dei residui vegetali. Segue la concimazione con letame in dosi da 40 a 50 t/ha. Le dosi sono indicative e vanno determinate in base all’analisi del terreno. L’aratura viene effettuata ad una profondità di 30-40 cm. In primavera si lavora il terreno e si applica un diserbante non selettivo. Tra l’applicazione del diserbante e la messa a dimora, deve essere rispettato l’intervallo pre raccolta indicato in etichetta, a seconda del prodotto scelto. 

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Piantare

La semina di barbaforte avviene per talea. Per produrli si utilizzano le radici. Seleziona radici lunghe circa 20 cm e spesse 1 cm. La base e tagliata obliquamente in modo da mantenere la stessa posizione della zolla (lato base rivolto verso il basso) durante la semina. Rimuovi i germogli centrali dai ceppi e lascia solo le estremità. 

L’operazione e eseguita con cautela per non distruggere l’epidermide. La semina avviene all’inizio della primavera, tra marzo e aprile. La distanza tra le file e tra le piante per fila è di 20-25 cm, e le piantine sono poste obliquamente nel terreno. La parte superiore della zolla dovrebbe essere di 4 cm (nel terreno) e la parte inferiore di 10-15 cm (nel terreno). Per un ettaro è necessaria una quantità di talee compresa tra 400 e 1800 kg. 

Controllo di parassiti e malattie

E eseguito applicando trattamenti con fungicidi o insetticidi approvati. Per evitare la comparsa di malattie o parassiti resistenti all’azione dei prodotti fitosanitari, si consiglia di alternare i prodotti con sostanze attive diverse. 

Controllo delle erbacce

Si consiglia di effettuare 3-4 zappature alla volta per distruggere la crosta ed eliminare le erbacce. Le erbacce possono anche essere controllate chimicamente applicando erbicidi.

Lavori di cura

Irrigazione. Nelle aree con deficit pluviometrico, l’applicazione dell’irrigazione è obbligatoria. La mancanza di acqua provoca un eccessivo radicamento. Inoltre diventano legnosi e perdono la loro succosità. Si consiglia di effettuare 2-3 annaffiature con valori di 250-300 mc/ha.

Fertilizzazione. Ulteriori fertilizzanti possono essere applicati per aumentare la produzione. La fertilizzazione avviene per fasi. Le dosi variano a seconda del terreno, delle precipitazioni, del letame applicato.

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Possono essere applicati anche fertilizzanti fogliari, a seconda delle esigenze della pianta.

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Raccolta

L’operazione è effettuata nel tardo autunno, a partire dal secondo anno dopo la semina. La raccolta può essere effettuata in modo semi-meccanico rimuovendo il terreno con un aratro o manualmente con apposite forche o vanghe. Le radici sono pulite dal terreno, i rami rimossi e legati. Per un corretto aspetto commerciale devono essere lisce, bianco giallastre e lunghe 20-30 cm. Il raccolto di barbaforte offre rese economiche per 2-4 anni. 

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