Rodilegno rosso (Cossus cossus) – gestione dei parassiti

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Rodilegno rosso (Cossus cossus) – gestione dei parassiti

Prevalenza. Il rodilegno rosso si trova sia nelle zone di pianura che in quella montana. È una specie polifaga che predilige alberi ornamentali (pioppo, salice), ma anche alberi da frutto. 

Descrizione. L’adulto è una grande farfalla, lungo fino a 120 mm, ed ha un’apertura alare media di 60-70 mm. Le ali anteriori sono di colore grigio-brunastro, con linee sinuose, colorate in tutte le sfumature, dal marrone al grigio. Le ali posteriori sono più piccole e di colore più chiaro. Il corpo della farfalla ha anelli di colore più chiaro, essendo ricoperto di peli e squame. 

Le antenne sono corte, le zampe sono di colore chiaro, ricoperte da numerosi peli. Le uova sono ovali, lunghe 1,7 mm, di colore rosso-marrone.

La larva è nuda, con una grande testa appiattita e mascelle forti. Le false gambe addominali sono provviste di un anello con punte e uncini. Le giovani larve sono di colore rosa rossastro, successivamente l’addome e i fianchi diventano rosa, mentre la parte dorsale diventa marrone scuro.

Ventralmente la larva e gialla, e la capsula cefalica ei due scudi toracici sono di colore nero lucido. Le larve emettono odore di aceto, un odore prodotto dalle secrezioni utilizzate durante il processo di rosicchiare il legno. 

Nell’ultimo stadio le larve misurano 80-100 mm di lunghezza. La pupa è rossa mattone, e nella parte anteriore ha un accrescimento corto e largo. Si trova in un bozzolo duro fatto di segatura grossolana e fili di seta. Per tagliare il bozzolo, la larva è provvista di spine sugli anelli addominali. 

Biologia ed ecologia. La falena di capra produce una generazione una volta ogni 2 anni. Nel primo inverno sverna nelle galleria scavate dalle larve appena nate nella corteccia, e nel secondo inverno sverna come larva completamente sviluppata, nelle gallerie scavate nel legno. 

Nella primavera del terzo anno, la larva completamente sviluppata rode un buco nella corteccia, e nelle sue vicinanze forma un bozzolo di segatura e poi entra nello stadio di pupa. Gli adulti compaiono dopo 4-6 settimane (giugno-agosto) e sono attivi di notte. 

Le femmine di rodilegno rosso, dopo l’accoppiamento, depongono durante la notte, nelle fessure della corteccia, o alla base degli alberi, tra 900-1500 uova, in mucchietti di 10-50 uova, che ricoprono con una secrezione grigio-biancastra che forma uno scudo protettivo. Dopo circa 2 settimane, le larve appena nate penetrano nella corteccia, perforando gallerie inizialmente comuni. In queste gallerie rimangono raggruppate e svernano oppure possono raggiungere il bosco, dove permangono anche per il periodo di svernamento.

La prossima primavera, le larve perforano singole gallerie e formano buchi attraverso i quali vengono espulsi escrementi e segatura. In queste grandi gallerie, scavate nel bosco, svernano per la seconda volta. 

Nella primavera del terzo anno, la larva che ha svernato per la seconda volta, perfora nella corteccia una nuova galleria, che ricopre con un tappo di segatura. 

Quando si trasforma in crisalide, il bruco fissa sulla corteccia un tappo impregnato di scarti di legno. In mancanza di cibo, la larva lascia l’ospite (l’albero attaccato) e cerca un altro luogo dove terminare il suo sviluppo.

Piante attaccate e danni. Il rodilegno rosso si sviluppa su molte latifoglie, compresi gli alberi da frutto, ma predilige alberi di conifere (pioppo, salice).

I danni sono causati dalle larve, che prima rosicchiano lo spazio tra la corteccia e il legno, poi direttamente il legno. Dalle gallerie spingono fuori: segatura, escrementi e un liquido viscoso. Nel tempo, gli alberi e gli arbusti appassiscono. Le larve scavano gallerie longitudinali ascendenti, profonde, nei rami e nei tronchi. I buchi nelle gallerie sono pieni di segatura rossastra con odore di acido acetico.

Nelle gallerie così formate entrano diversi microrganismi che fanno marcire il legno. L’attacco si riconosce dalla presenza di gallerie e segatura con escrementi caduti alla base del tronco.

Controllo. L’attacco si rileva vedendo le farfalle e osservando la segatura, con odore di aceto, caduta alla base dei tronchi o sui rami degli alberi. I pioppi ei salici gravemente attaccati dovrebbero essere abbattuti o bruciati immediatamente e le piantagioni dovrebbero essere mantenute in buona salute.

METODO CONSIGLIATO PER L’ESPERSIONE DELLE LARVE ALL’ESTERNO

Con l’aiuto di un filo di acciaio flessibile che viene inserito nella galleria (fare un piccolo anello in alto), prova a portare le larve all’esterno (le gallerie possono raggiungere 0,5 m di lunghezza). Dopo averli rimossi, disinfettare la zona con una soluzione a base di rame e sigillare la galleria con cera o mastice. È importante sigillare il foro di ingresso, altrimenti la galleria scavata dalla larva diventerà durante l’inverno un rifugio per altri parassiti, che saranno protetti non solo dal freddo ma anche dai trattamenti effettuati durante il periodo di dormienza. 

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Leggere attentamente e seguire le istruzioni sull'etichetta di ogni prodotto

I trattamenti di controllo contro le farfalle adulte possono essere effettuati anche durante la fase di volo con specifici insetticidi. 

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