Psilla del melo – gestione dei parassiti

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La psilla del melo, Psylla mali, è una specie diffusa nell’area temperata dell’Europa, Nord America, Australia e Sud Africa.

Descrizione. L’adulto ha una colorazione corporea variabile, a seconda della stagione, con una lunghezza di 3,3-3,8 mm nel caso dei maschi e di 3,6-4 mm nel caso delle femmine. Le forme estive hanno il colore del corpo verde-giallo, con capo e torace verde-grigio, e ventre verde intenso. La larva di primo stadio ha il corpo appiattito (dorsoventralmente), di colore giallo, e le larve di secondo stadio hanno l’estremità addominale ricoperta da una secrezione cerosa filamentosa bianca o azzurra. L’uovo è allungato, inizialmente giallo, poi più scuro (arancione, rosso scuro), lungo 0,4 mm ed è attaccato al substrato con un fine peduncolo.

BIOLOGIA ED ECOLOGIA

Produce una generazione all’anno. Sverna allo stadio di uovo, che veniva deposto nelle fessure della corteccia dei rami, sui rami giovani, da dove spuntano i germogli, sulle squame dei germogli. Le larve migrano verso i germogli fiorali e vegetativi, di cui si nutrono pungendo e succhiando il liquido intracellulare. Gli organi attaccati vengono ricoperti dai loro dolci escrementi “melata”. Verso la fine della fioritura le larve si trasformano in adulti, che rimangono sulle foglie senza provocare danni. La deposizione delle uova avviene a fine agosto, inizio settembre, da sola oa piccoli gruppi di 3-10 uova, soprattutto sul lato dell’albero meno esposto al vento.

Piante attaccate e danni. La psilla delle foglie di melo attacca il melo. Colonizza dapprima i germogli fiorali e vegetativi, poi le foglie ei giovani frutti. Per effetto della puntura dei germogli, questi non si sviluppano più normalmente, si attorcigliano, le giovani foglie si deformano, e rimangono piccole, di aspetto clorotico. I boccioli dei fiori cadono e si seccano e i loro steli rimangono a lungo appesi ai rami. Gli organi attaccati sono ricoperti da escrementi dolci (melata) su cui crescono i funghi Capnodium (fuligginose). Per questo motivo, su vari organi attaccati si forma uno strato nero che riduce la fotosintesi.

Controllo. Il periodo migliore per combattere le larve è in primavera, prima della fioritura, ovvero quando il 10-15% dei fiori ha scosso i petali.

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