Oidio della vite (Uncinula necator) – identificazione e controllo

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L’oidio della vite, Uncinula necator, è una malattia originaria del Nord America ed è considerata una delle malattie più dannose nei vigneti.

Sintomi

L’oidio della vite attacca le foglie, i giovani germogli, i grappoli d’uva, dalla primavera all’autunno inoltrato. Sulle foglie è presente un fine micelio, simile a una ragnatela, dall’aspetto polveroso. Si allarga e copre entrambi i lati della foglia. Sotto la polvere polverosa, i tessuti diventano marroni o leggermente rossi, ma le foglie non cadono fino all’autunno. I germogli non lignificati hanno le stesse macchie biancastre, a volte sono polverosi, non crescono e le foglie si raggrinziscono.

L’attacco ai grappoli li fa diventare marroni e poi si seccano durante una siccità. La polvere copre anche le frutti, che, a causa dell’aumento di volume, spesso si rompono. Quindi il loro contenuto si esaurisce, fornendo un ambiente eccellente per lo sviluppo di altre malattie fungine. Con tempo asciutto, gli frutti si seccano, i semi spiccano e i grappoli, distrutti, odore di muffa. Negli autunni piovosi, le bacche attaccate dall’oidio si ricoprono di marciume grigio, il danno può essere molto grande. Verso l’autunno, sulle polveri, si nota talvolta la presenza di fruttificazioni di resistenza. Questi appaiono come piccoli punti neri. Gli attacchi tardivi sulla maturazione svalutano la qualità delle uve. Sulla loro superficie si formano numerose macchie marroni.

Agente patogeno

L’agente patogeno e Uncinula necator. Il fungo sverna come un micelio resistente che può rimanere sulle canne o più frequentemente sui germogli. In primavera, quando la vite inizia a crescere all’inizio della stagione vegetativa, il micelio inizia a vegetare. Si diffonde e differenzia conidiofori e conidi attraverso i quali si verificano infezioni primarie. La malattia è favorita da temperature più elevate, intorno ai 20-25°C, quando il periodo di incubazione è di 7-10 giorni, situazione che si incontra spesso nelle estati secche.

Dopo che si sono verificati i contagi, l’evoluzione della malattia è favorita da temperature comprese tra 18-25°C e umidità relativa moderata, quando l’attacco all’uva provoca danni particolarmente gravi. Le spore non germinano nelle goccioline d’acqua e le forti piogge impediscono l’evoluzione della malattia.

Prevenzione e controllo

Per ridurre la fonte di infezione nel vigneto, si raccomanda di potare i tralci attaccati e di distruggerli bruciandoli. Inoltre, è molto importante la corretta applicazione dei lavori di manutenzione (potatura, diserbo), nonché l’applicazione di fertilizzanti evitando l’eccesso di azoto. Durante la stagione vegetativa si consiglia di applicare trattamenti con fungicidi specifici. 

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