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Mosca bianca (Trialeurodes vaporariorum) – gestione dei parassiti

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La mosca bianca, Trialeurodes vaporariorum, è una specie polifaga, presente in tutti i continenti, nella maggior parte delle colture.

Descrizione. L’adulto ha un corpo allungato, bianco-giallo, ricoperto da una secrezione cerosa bianca e farinosa. Le ali sono ben sviluppate. Le dimensioni del corpo raggiungono 1,1-1,3 mm. L’uovo e fusiforme, con un corto peduncolo, dapprima bianco-giallo, e dopo due giorni diventa nero-viola, con riflessi metallici. La larva appena nata ha forma ovale, giallo pallido, con occhi rossi. Nell’ultimo stadio di sviluppo il suo corpo è ovale, appiattito dorso ventralmente e ricoperto da una secrezione cerosa e bianca. 

MOSCA BIANCA – BIOLOGIA ED ECOLOGIA

Il parassita si sviluppa in condizioni di serra durante tutto l’anno e nel campo solo durante i periodi caldi. In serra può produrre 3-6 generazioni, quando le condizioni sono favorevoli. Dopo 2-3 giorni dalla comparsa, la femmina inizia a deporre le uova. Le uova vengono deposte sul lato inferiore delle foglie, raggruppate in un cerchio o isolate. Ogni deposizione delle uova è composta da 10-50 uova, il numero totale deposto da una femmina è 100-500. L’incubazione in serra, ad una temperatura media di 20-23ºC, dura 10-30 giorni, dopodiché compaiono le larve. La durata del ciclo di sviluppo è di 4-6 settimane in serra e 7-8 settimane in campo.

Piante attaccate e danni. Presenta una polifagia accentuata, attaccando un gran numero di piante coltivate e spontanee (in serra e in campo). Danni significativi si registrano alle colture di pomodori, peperoni, melanzane, cetrioli, fagioli. Adulti e larve colonizzano le foglie, e spesso anche i germogli, pungendo e succhiando il fluido intracellulare dai tessuti. Dopo l’attacco, le foglie appassiscono, si seccano e cadono.

Oltre all’azione diretta del parassita sulla pianta (causata dall’alimentazione), secerne una secrezione zuccherina che favorisce lo sviluppo di funghi del genere Capnodium, che influenza negativamente i processi fisiologici delle piante, provocando il prematuro essiccamento del fogliame, con conseguenze negative sulla produzione.

Controllo. La distruzione dei detriti vegetali dopo la rimozione del raccolto, prima di piantare nuove piantine, la disinfezione delle impalcature delle serre e del terreno prevengono l’attacco di questo parassita. In caso di gravi infestazioni si consiglia l’applicazione di insetticidi specifici.

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Inoltre, per il monitoraggio del parassita, si raccomanda l’uso di trappole.

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