Locusta migratoria – gestione dei parassiti
La locusta migratoria, Locusta migratoria, è una specie diffusa in Europa, Africa centrale, isola del Madagascar, Asia centrale e sudorientale, Australia.
Descrizione. L’adulto ha corpo grigio-verde, con macchie scure sulla testa e sulla pelle, e la lunghezza del corpo varia, a seconda della forma della specie, tra 30-55 mm. L’uovo è lungo 5-7 mm, giallo rossastro. Le ooteche sono cilindriche, leggermente ricurve, lunghe 50-70 mm, e contengono 50-100 uova, disposte in file di 4 uova ciascuna. La larva attraversa diversi stadi larvali ed ha un corpo di 7-10 mm e fino a 30-40 mm di lunghezza.
Ciclo vitale. La locusta migratoria produce una sola generazione all’anno e sverna allo stadio di uovo. Le uova vengono deposte nel terreno, in ooteche, in autunno, a diverse profondità. In primavera le larve iniziano a schiudersi nella seconda decade di maggio, quando la temperatura del suolo raggiunge i 19-21° C, e quella dell’aria è di 14-15° C. La migrazione delle locuste avviene nelle giornate calde, con temperature di 21-23° C. Le femmine depongono 200-300 uova, in 3-5 ooteche, in terreni sabbiosi, a una profondità compresa tra 3 e 6 cm. Durante l’invasione, la formazione di un gran numero di locuste è causata dalla temperatura, dalla luce, dal vento e dal cibo. Questa migrazione di massa è il risultato di un’eccessiva riproduzione, che di solito si verifica solo in anni favorevoli. Si verifica soprattutto negli anni caldi e nelle primavere secche, seguite da estati calde e secche.
Danni alle colture. La locusta migratoria è una specie polifaga. Predilige canne, cereali, barbabietole, trifogli, girasoli, graminacee, ecc. Attacca le parti aeree delle piante e durante le invasioni può distruggere i raccolti, lasciando intatti solo i fusti più spessi e robusti. I danni maggiori si producono nelle aree con canneti e mais.
Gestione dei parassiti. Per il controllo si consiglia di effettuare trattamenti con insetticidi specifici.