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Vigneto – Concimazione e Irrigazione

La concimazione gioca un ruolo essenziale nei vigneti, in quanto la vite è una coltura che rimane a lungo sullo stesso terreno, provocando così un forte degrado del suolo (compattandolo, a seguito dei lavori con macchine agricole), e un esaurimento dei nutrienti.

Una concimazione equilibrata e razionale ha come principio base l’apporto di elementi nutritivi in ​​quantità sufficiente, sia per ripristinare la salute del terreno, sia per garantire i quantitativi consumati dalle piante, senza incidere negativamente sui prodotti finali (vino, mosto , uva) o sull’ambiente. Pertanto, è importante conoscere il livello di apporto di nutrienti del suolo (attraverso analisi agrochimiche del suolo, diagnosi fogliare, monitoraggio di eventuali fenomeni di carenza, ecc.), nonché il consumo di nutrienti, a seconda della varietà e dello scopo di produzione.

Inoltre, il consumo di nutrienti è correlato alle fenofasi della crescita. Un elevato consumo si registra nel periodo successivo alla prima formazione degli acini e fino all’inizio della maturazione degli acini, indicativamente in giugno-agosto, il massimo consumo di microelementi si registra nella maturazione dell’impasto.

La concimazione viene effettuata utilizzando fertilizzanti organici o chimici. La determinazione delle quantità necessarie sarà effettuata per ciascun appezzamento, sulla base dell’analisi del suolo, della diagnosi fogliare, della produzione di uva negli ultimi 3 anni, nonché della vendemmia pianificata. La diagnosi fogliare e l’analisi del suolo vengono eseguite in laboratori agrochimici da specialisti.

CONCIMAZIONE CON CONCIMI ORGANICI

Letame. L’applicazione del letame viene solitamente effettuata ogni 3-4 anni. Assicura in parte il consumo annuo di azoto, fosforo e potassio, e, pertanto, si consiglia di integrare con concimazioni chimiche, soprattutto con fosforo e potassio. Si effettua all’inizio della primavera o in autunno, manualmente o con uno spandiletame, per poi essere inglobato nel terreno.

fertilizzanti-verdi

Fertilizzanti verdi. Sono leguminose annuali o graminacee, che crescono tra i filari e vengono inglobate nel solco. Un aspetto importante di queste piante è che devono consumare pochi nutrienti, ma, allo stesso tempo, generare sufficiente massa verde, ricca di nutrienti, soprattutto azoto. Piante che soddisfano tali requisiti sono: piselli da foraggio/mangiabili, lupino, fave, soia, ecc.

La massa vegetale risultante viene tagliata e sminuzzata sul posto (quando più della metà delle leguminose sono fiorite), rimanendo come pacciamatura sul terreno, che viene successivamente inglobata nel terreno, attraverso le relative lavorazioni.

Prodotti consigliati

Leggere attentamente e seguire le istruzioni sull'etichetta di ogni prodotto

Composta di sansa. È un prodotto derivante dalla lavorazione dell’uva e contiene grappoli, residui di mosto, semi, bucce. La sansa viene utilizzata frequentemente dopo essere stata compostata per 4-5 mesi.

Canne di vite composte. Come fertilizzante, per arricchire il terreno, si possono utilizzare le canne risultanti dalla potatura a secco, preventivamente compostate. Allo stesso tempo si possono utilizzare i germogli asportati durante la sarchiatura o le sommità dei germogli, risultanti dai lavori di rimozione della sommità, essendo un’importante fonte di humus.

CONCIMAZIONE CHIMICA

Vengono applicati fertilizzanti chimici specifici, e le dosi vengono stabilite in base all’analisi del terreno, oltre ad altri fattori: la varietà e il portainnesto utilizzati, il consumo specifico, il regime idrico, il raccolto previsto.

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Applicazione fogliare di fertilizzanti. Oltre alla concimazione con prodotti che si applicano direttamente sul terreno, per correggere le carenze si utilizzano anche concimi specifici, che si applicano per irrorazione fogliare.

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Applicazione degli ammendanti. Nelle aree in cui i suoli hanno un’acidità pronunciata (pH inferiore a 5,5) verranno applicati ammendanti calcarei per ridurla.

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I prodotti presentati sono indicativi, in quanto le dosi, la scelta dei fertilizzanti e il metodo di applicazione saranno stabiliti in base ai criteri sopra presentati, rispettivamente, il livello di fornitura del suolo, la sua fertilità, i requisiti varietali, il raccolto previsto, ecc.

IRRIGAZIONE DELLA VITE

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Poiché la vite ha un forte apparato radicale, che esplora un grande volume del suolo, ha anche una buona resistenza alla siccità. Tuttavia, nelle zone aride, la vite risponde bene all’irrigazione. Come guida, si raccomanda di utilizzare le regole di irrigazione, rispettivamente il volume totale di acqua, che viene applicato durante un periodo di crescita vegetativa, è compreso tra 1 000 e 2 500 m³/ha. Questo volume viene applicato irrigando 2-4 volte, in luglio-agosto, durante un’irrigazione utilizzando 400-800 m³ / ha.

Lo scopo dell’annaffiatura è quello di assicurare un’umidità adeguata, ad una profondità di 0,8-1 m, dove si trova la maggior parte delle radici, nonché i nutrienti, facilitandone l’assorbimento.

Le fenofasi critiche, in cui è richiesto un volume maggiore di acqua, sono:

  • La fenofase dell’intensa crescita dei germogli;
  • La fenofase della crescita dell’uva.

    Inoltre:
  • l’irrigazione si interrompe nella fenofase di entrata in maturazione dell’impasto, ma può essere ripresa, per altre 2-3 settimane, in annate con prolungata siccità, su terreni sabbiosi.
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