Cecidomia equestre – gestione dei parassiti

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La cecidomia equestre, Haplodiplosis marginata, è una specie segnalata come dannosa per le colture di cereali in diversi paesi europei.

Descrizione. L’adulto ha corpo scuro, testa e petto neri e lo scutello è giallo. L’addome ha sfumature rossastre. Il corpo è lungo 4-5 mm, la femmina è più grande del maschio. Le ali sono trasparenti e mostrano iridescenze. Le uova misurano 0,3×0,8 mm e sono di colore rossastro. La larva è lunga 3-4 mm, non ha piedi. È eucefalo e colorato in rosso.

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BIOLOGIA ED ECOLOGIA

La cecidomia equestre produce solo una generazione all’anno e sverna come larva completamente sviluppata nel terreno. Le larve hanno la capacità di rimanere nel terreno, in stato di letargo, per diversi anni, se non ci sono le condizioni favorevoli per l’impollinazione in aprile-giugno.

In aprile-maggio le larve salgono in superficie per impuparsi. Dopo 4-5 giorni compaiono gli adulti e presto avviene la copulazione e la deposizione delle uova. Una femmina depone circa 200 uova, in gruppi di 15-20 uova, generalmente sulle foglie superiori, lungo le coste e sul baccello. Le uova sono sensibili alla secchezza. Dopo la schiusa, le larve penetrano nel lembo fogliare e nel fusto della pianta, diffondendosi lungo l’internodo. Su uno stelo si possono trovare fino a 100 larve. Prima della raccolta del grano, le larve completano il loro sviluppo e scendono nel terreno per la diapausa estiva, che prosegue poi con lo svernamento.

L’elevata umidità dell’aria e del suolo, la monocoltura ei terreni pesanti favoriscono lo sviluppo e l’allevamento del moscerino della sella.

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PIANTE ATTACCATE E DANNI

La cecidomia equestre infesta diverse specie di graminacee, ma preferisce il grano e l’orzo e gradisce meno la segale e l’avena. Le piante attaccate hanno il picciolo delle foglie rigonfio nel punto in cui sono attaccate le larve. In questi rigonfiamenti allungati sono presenti numerose galle piene di larve rosse in diversi stadi di sviluppo. Nelle zone attaccate, la paglia ha lo xilema e il floema distrutti, il che provoca rallentamento dello sviluppo delle colture, ristagno e maturazione prematura. L’attacco di questo parassita riduce l’altezza della pianta e la lunghezza della spiga, risultando in spighe poco sviluppate, con un numero esiguo di chicchi o addirittura sterili.

CONTROLLO

La comparsa di questo parassita è favorita dalla coltivazione del frumento in monocoltura, dall’esistenza di terreni argillosi, dall’elevata umidità atmosferica e dal terreno. La rotazione delle colture riduce la popolazione dei parassiti.

I trattamenti chimici vanno applicati quando la riserva biologica è di 30-50 larve/m². Si consiglia di effettuare 3 trattamenti durante il periodo di ripresa vegetativa. Il primo gas di trattamento da eseguire quando la maggior parte degli adulti inizia a volare, seguito da altri 2 trattamenti, a intervalli di 8-10 giorni.

I trattamenti devono essere eseguiti con insetticidi specifici.

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