Afidi – gestione dei parassiti

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Le specie più comuni di afidi che possono colpire le piante sono:

1. LA CIMICE VERDE O AFIDE DEL MAIS – SCHIZAPHIS GRAMINUM

Diffusione. L’afide del grano, Schizaphis graminum, è un insetto molto diffuso nel mondo. Questo parassita provoca danni significativi alle colture di cereali.

Descrizione. Le forme atterie di cimice verde hanno un corpo ovale, lungo 1,5-2 mm, di colore verde chiaro o giallo. Le forme alate hanno un corpo di 1,2-1,9 mm di lunghezza, con testa marrone, torace marrone e addome verde.

Biologia ed ecologia. L’afide del grano è una specie che sverna allo stadio di uova, deposte dalle femmine in autunno, su frumento, erba d’orzo, sorgo, mais, o altre graminacee spontanee. Una femmina può deporre da 1 a 6 uova. In alcuni paesi, la specie produce 21-23 generazioni all’anno.

Danno. Questo parassita attacca le graminacee coltivate, soprattutto grano e orzo su cui sviluppano numerose colonie sulle foglie. Attacca anche specie erbacee spontanee.

Dopo l’attacco, le foglie si attorcigliano. Nelle zone punto compaiono inizialmente macchie rossastre, che poi si fondono ricoprendo gradualmente l’intera foglia. Infine, la pianta si secca.

Gestione dei parassiti. Per controllare l’afide del grano si devono effettuare trattamenti con insetticidi specifici.

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2. L’AFIDE DEL GRANO INGLESE – MACROSIPHUM AVENAE

Diffusione. L’ afide del grano inglese, Sitobion avenae è un parassita diffuso in tutto il mondo. È una delle specie più dannose per le colture cerealicole.

Descrizione. Le forme atteri hanno corpo verde-giallo, lungo 2-2,8 mm, con antenne nere e zampe gialle. Le forme alate hanno ali trasparenti e membranose, la testa e il torace sono bruno-rossastri, e l’addome è verde, decorato lateralmente da macchie nerastre.

Biologia ed ecologia. L’Afide del grano inglese sverna allo stadio di uovo nelle graminacee coltivate o spontanee. In primavera, dall’uovo invernale si schiude la forma fundatrix, poi l’apterio o forme alate. Da lì, dopo diverse generazioni partenogenetiche e vivipare, verso l’autunno, compaiono le forme sessupare, da cui derivano le forme sessuate (maschi e femmine).

Danno. Le specie sono notoriamente dannose per le colture di avena, orzo, frumento, segale, riso o graminacee della flora spontanea. Le colonie di afidi possono essere trovate su foglie giovani, steli o spighette. Pungono e succhiano il liquido intracellulare. In seguito all’attacco le piante non si sviluppano più e le zone attaccate scoloriscono e appassiscono.

Controllo. Per il controllo degli afidi del grano inglese si devono eseguire trattamenti con insetticidi specifici.

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3. L’AFIDE VERDE DEL MAIS – RHOPALOSIPHUM MAIDIS

Diffusione. L’Afide verde del mais (Rhopalosiphum maidis) è un insetto diffuso su tutto il globo terrestre.

Descrizione. Le forme atteri hanno corpo allungato, di colore verde chiaro o azzurro, lungo 1,8-2,2 mm. La lunghezza del corpo è il doppio della larghezza. Le forme alate sono lunghe 1,7-2,2 mm, con capo nero e torace nero. L’addome presenta sfumature di verde e aree di colore più scuro.

Biologia ed ecologia. Il numero di generazioni prodotte può essere compreso tra 9 e 45 o anche 50 all’anno, in condizioni di laboratorio.

Danno. L’afide verde del mais è una specie che si può trovare su mais e altre graminacee (sorgo, frumento, orzo) sviluppando colonie su foglie, spighe o pannocchie ed eventualmente su pannocchie di mais. A causa del modo in cui si nutrono (pungendo e succhiando il fluido intracellulare dagli organi attaccati), le foglie delle piante attaccate spesso si attorcigliano assumendo una forma conica, interrompendo il loro normale sviluppo. In seguito all’attacco, nelle foglie si accumula una maggiore quantità di carboidrati, seguita dalla sintesi di pigmenti antocianici (fenomeno caratteristico dell’attacco). Di conseguenza, le foglie o gli steli diventano rossi.

Controllo. Per il controllo degli afidi del mais si consiglia di effettuare trattamenti con insetticidi specifici.

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4. L’AFIDE DEL CAVOLO – BREVICORYNE BRASSICAE

Diffusione. L’afide del cavolo, Brevicoryne brassicae, è una specie diffusa in tutte le parti del mondo.

Descrizione. La forma atterie ha corpo sferico, lungo 2,1-2,6 mm, di colore giallo-verde, ricoperto da una secrezione cerosa bianco-grigia. La forma alata è più piccola, lunga 1,9-2 mm. La testa e il torace sono di colore marrone scuro. L’addome giallo-verde è decorato con una fila di macchie sui lati e alcune strisce trasversali centrali più scure.

Biologia ed ecologia. Gli afidi del cavolo svernano allo stadio di uovo sui fusti o piccioli di foglie di cavolo o di altre crocifere coltivate e spontanee. In condizioni normali, da marzo a ottobre, producono fino a 18 generazioni.

Danno. È una specie migratrice e cresce su diverse piante crocifere, di cui le più attaccate sono cavoli, cavolfiori, cavoli rapa, ravanelli, colza, ecc. Su queste piante sviluppano colonie affollate, a volte ricoprendo completamente le foglie, i germogli e le silique. A causa delle loro punture, le foglie ingialliscono, si attorcigliano leggermente e si seccano. Quando l’attacco avviene sulle piantine, le piante ristagnano e seccano.

Controllo. Per controllare l’afide del cavolo vanno effettuati specifici trattamenti insetticidi.

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5. L’AFIDE DELLA MELA VERDE – APHIS POMI

Diffusione. L’afide verde del melo, Aphis pomi, è presente in tutte le regioni, dalle zone steppiche alle regioni montuose.

Descrizione. Gli esemplari atteri hanno corpo piriforme, lungo 1,5-2 mm, di colore verde o verde-giallo, con punto giallo o comedone. Le forme alate hanno un corpo lungo 2-2,5 mm con punto nero, antenne e torace neri e addome verde. Le larve giovani hanno il corpo dorsoventrale appiattito, di colore giallo, mentre le larve di secondo stadio hanno l’estremità addominale ricoperta da una secrezione cerosa filamentosa. L’uovo è ellittico, verde alla deposizione, poi diviene nero lucido.

Biologia ed ecologia. L’afide della mela verde sverna allo stadio di uovo su germogli relativamente sottili. Le larve che compaiono in primavera migrano sulla pagina inferiore delle foglie e sui nuovi germogli, trasformandosi in fondatrici femminili, che per moltiplicazione partenogenetica danno vita a 25-40 larve. Da queste larve si sviluppano le forme sessuate, che dopo l’accoppiamento, depongono le uova che svernano.

Danno. Gli adulti e le larve di questa specie attaccano i meli. Gli afidi colonizzano dapprima i germogli fioriti e vegetativi, poi le giovani foglie ed i frutti. In conseguenza delle loro punture i germogli non si sviluppano più normalmente, si attorcigliano e le giovani foglie si deformano, rimangono piccole, di aspetto clorotico. I boccioli dei fiori cadono prematuramente, si seccano e i loro steli non si sviluppano. Rimangono a lungo sui rami, in posizione appesa. Gli organi attaccati saranno ricoperti dalle loro dolci secrezioni, “melata”, su cui solitamente crescono i funghi Capnodium. A causa di ciò, su diversi organi attaccati, si sviluppa un rivestimento nero (muffa fuligginosa) che diminuisce la fotosintesi.

Gestione dei parassiti. Durante il periodo vegetativo, per il controllo dell’afide del melo, vanno applicati trattamenti con insetticidi specifici.

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6. L’AFIDE VERDE DEL PESCO – MYZODES PERSICAE

Diffusione. L’afide verde del pesco, Myzodes persicae, è una specie diffusa in Europa, Asia, Nord America, Africa e Australia. Gli afidi verdi del pesco attaccano un gran numero di specie di piante legnose e graminacee, sia in pieno campo che in serra e semenzaio.

Descrizione. Gli esemplari atteri hanno un corpo ovale largo, leggermente sferico, lungo 1,4-2 mm, di colore verde chiaro o verde scuro. Le forme alate hanno capo e torace neri, addome giallo-verde, con macchie laterali e strisce trasversali, che si uniscono al centro in una grossa macchia nera.

Biologia ed ecologia. L’afide verde del pesco è una specie migratrice. Sverna allo stadio di uovo. Le uova invernali deposte sulle pesche si schiudono dalla prima o seconda decade di marzo. Le forme fundatrix danno vita in modo viviparo a diverse generazioni di forme fundatrigenia entro 3-4 settimane. L’ultima generazione di femmine alate migra verso diverse specie di piante erbacee, coltivate o spontanee. Si riproducono per partenogenesi, dando vita in modo viviparo a diverse generazioni di femmine alate e aptere.

In autunno, a partire dalla terza decade di settembre, e fino a novembre, compaiono le femmine sessuate, che dopo l’accoppiamento depongono le uova invernali.

Danno. È una specie polifaga, attaccando oltre 240 specie di piante, prediligendo soprattutto peschi, albicocchi, pomodori, melanzane, peperoni, patate, tabacco, insalate, piselli, fagioli, spinaci, ecc. Gli afidi formano colonie sulla pagina inferiore del foglie, che pungono per succhiare il liquido intracellulare.

A causa dell’attacco, i tessuti si necrotizzano e le foglie si attorcigliano. Se l’attacco è forte, le foglie ingialliscono e si seccano. Oltre al danno diretto, è anche vettore di vari virus, che producono mosaico in alcune piante (patate, pomodori).

Gestione dei parassiti. Per il controllo dell’afide del pesco verde si devono effettuare trattamenti con insetticidi specifici.

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7. L’AFIDE DEL CILIEGIO NERO – MYZUS CERASI

Diffusione. L’afide dell’amarena, Myzus cerasi, è una specie diffusa in tutto il mondo. Si può trovare dalla zona steppica a quella submontana, causando notevoli danni nei frutteti di ciliegie o visciole.

Descrizione. Le forme atterie e le forme alate hanno corpo sferico, bruno-nerastro, lucido.

Biologia ed ecologia. Sverna allo stadio di uovo sulla corteccia di ciliegio. A partire da aprile compaiono le forme fondatrici, che si muovono sui rami e sulla pagina inferiore delle foglie. Pungono e succhiano il fluido intracellulare dai tessuti. In autunno compaiono le forme sessupare alate, che ritornano all’ospite primario. Danno alla luce maschi e femmine e, dopo l’accoppiamento, le femmine depongono le uova che svernano.

Danno. L’afide dell’amarena è una specie comune nei frutteti di ciliegie e visciole, causando gravi danni ai semenzai. Colonizzano le foglie e le punte dei germogli di ciliegio all’inizio della primavera. In caso di grandi infestazioni, le foglie o anche i fiori e i frutti possono venire completamente ricoperti da colonie di afidi neri. Dopo l’attacco, le foglie si attorcigliano, diventano marroni e secche, assumendo la forma di mazzi. I germogli diventano curvi. In caso di forti infestazioni, gli alberi ristagnano e la forza fruttifera degli alberi diminuisce.

Gestione dei parassiti. Durante il periodo vegetativo, alla comparsa delle prime colonie di afidi, vanno effettuati trattamenti con insetticidi specifici.

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